La Spirometria così come suggerisce la parola è l'esame che permette di valutare la nostra capacità di respirare. Più precisamente la Spirometria misura l'efficienza dei polmoni mettendo in relazione il loro volume e la velocità con cui un soggetto può inspirare ed espirare.

Si esegue usando uno strumento che si chiama Spirometro e oltre ai polmoni, la spirometria permette di valutare anche la funzionalità dei bronchi misurando il loro grado di apertura. 

Si tratta di un esame molto antico la cui tecnica e precisione di diagnosi è migliorata nel tempo, il termine spirometria è attribuito addirittura a Antoine Laurent Lavoisier, da molti ritenuto il padre della chimica, mentre il concetto di capacità polmonare sotto sforzo arriva più tardi grazie agli studi di Tiffenau e Pinelli.

La spirometria si esegue soffiando dentro lo strumento attraverso una cannula. Seguendo le indicazioni del medico, il paziente esegue una serie di movimenti respiratori - inspirare, soffiare, soffiare a diverse velocità, e l'aria incanalata all'interno dello spirometro produce lo spirogramma, cioè un grafico che descrive nei dettagli la misurazione. 

Il grafico dato dalla spirometria produce diversi scenari descritti come quadro normale, quadro ostruttivo, quadro restrittivo e quadro misto (cioè la situazione in cui sono presenti sintomi sia del quadro ostruttivo sia di quello restrittivo).

I diversi quadri poi vengono classificati in relazione al loro livello di rischio per il paziente ovvero lieve, moderato, grave o molto grave.

Le patologie che si possono rilevare e valutare attraverso la spirometria sono Asma Bronchiale, Fibrosi Polmonare, Fibrosi Cistica, Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva. Si tratta di patologie che possono essere presenti a diversi livelli e naturalmente è indispensabile la valutazione di un medico pneumologo sia per affrontarne la cura che per valutarne la gravità.